PAESAGGIO PASSAGGIO: alla scoperta del territorio

Classe: Angiosperme

Ordine: Rosales

Famiglia: Moracee

Genere: Morus

Specie: Morus nigra

Nome comune: Gelso nero

Altezza: è alto fino a 15 m.

Altezza: è alto fino a 15 m.

Corteccia: bruna, molto rugosa.

Foglie: decidue, ovato-cuoriformi, scabre superiormente e pelose inferiormente. Non commestibili per i bachi da seta.

Fiori: i maschili in spighe e i femminili in glomeruli (simili ad una palla).

Fioritura: fiorisce in aprile-maggio.

Frutti: le more, lunghe fino a 3,5 cm e dal peduncolo corto, hanno un sapore molto aromatico. Hanno origine dalla trasformazione dell’infiorescenza femminile in un falso frutto. Il nome Morus deriva dal fatto che i frutti ricordano le more.

Habitat: È un albero che richiede terreni freschi e soleggiati; sopporta bene il freddo e può spingersi fino a 1000 m di quota.

Distribuzione sul territorio: Val d’Esino: nei campi tra Vezio sopra Olivedo di Varenna e le rovine del castello omonimo; coltivato fra i campi a sud ovest del paese di Esino Lario. Valsassina: sponda sinistra del torrente Pioverna, nei campi e prati tra Piano e le Terme di Tartavalle; lungo i margini della strada che dalla provinciale, a nord del ponte delle fornaci, conduce a Pasturo; nella zona antistante il Museo «La Fornace» a Barzio.

Usi e curiosità: coltivato già nel 400 a.C. dagli antichi greci, oggi ha colonizzato tutto il bacino del Mediterraneo. I frutti si usano per preparare gelatine e sciroppi dissetanti. Dalle foglie si ricava un estratto usato per tingere di giallo le fibre tessili.

Tossicità: nessuna.