PAESAGGIO PASSAGGIO: alla scoperta del territorio

Regno: Plantae

Ordine: Apiales

Famiglia: Apiaceae

Specie: Laserpitium nitidum

Nome comune: Laserpizio insubrico

Etimologia: Il nome del genere deriva dal latino “laser” = latte, lattice, e “serpitium” da silphium, che corrisponde a silphion, nome greco della medesima pianta.

Descrizione: E’ una pianta perenne alta 30-80 cm. Ha fusto eretto, peloso e ramificato. Ha foglie basali 2-3 pennatosette, pubescenti sulla rachide, a contorno lanceolato, dentellato e con alcune incisioni profonde. Infiorescenze grandi, a ombrella, composte da 15-25 raggi che partono dal fusto circondati alla base da un involucro di lunghe brattee; i raggi a loro volta portano ombrelle più piccole, composte da minuti  fiori di colore bianco.  Fiorisce tra luglio e agosto.

Habitat: Vive nei prati aridi e pietrosi (calcarei), arbusteti aperti con rocce affioranti e detriti, tra 700 e 1800 m.

Diffusione: Endemismo ristretto alle Alpi lombarde e trentine. Presente in Val d’Esino, tra la bocchetta di Prada e quella di Piancaformia.

Curiosità: La pianta è originaria dell’Africa e non ha un grande effetto decorativo, ma in passato era considerata un’erba officinale, una sorta di pianta “magica”, poiché il succo ricavato dalle sue radici veniva utilizzato per guarire il mal di gola, l’asma, l’epilessia, ma anche per cicatrizzare le ferite e per impedire che il veleno dei serpenti risultasse mortale per l’uomo.

Protezione: Entità a rischio. In Lombardia protetta in modo rigoroso.